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Pressione bassa: un problema favorito dal troppo caldo

Quello della pressione bassa è un problema di cui, soprattutto in questo periodo dell'anno, si sente parlare spesso. Le temperature elevate favoriscono infatti un abbassamento della pressione arteriosa che può farsi sentire con una moltitudine di sintomi. Per fortuna, diversamente dalla più insidiosa e diffusa ipertensione, l’ipotensione non è un fattore di rischio cardiovascolare e in genere con semplici accorgimenti è possibile limitare il disagio.

A cosa è dovuta la pressione bassa?

I valori di pressione di norma non sono costanti ma variano in base a cosa stiamo facendo. Nella maggior parte dei casi valori pressori tendenti al basso sono una caratteristica costituzionale e ben tollerati. Tuttavia, talvolta, nel momento n cui la pressione scende possono comparire disturbi molto fastidiosi. Se tali episodi sono occasionali e magari legati a particolari circostanze, per esempio la calura estiva, non c’è da preoccuparsi.  Le temperature elevate favoriscono infatti la dilatazione dei vasi sanguigni e la disidratazione, fattori entrambi che abbassano la pressione. Ma se il fenomeno si ripete di frequente è meglio fare un controllo medico perché l'ipotensione può anche essere il campanello d'allarme di una malattia sottostante, dal diabete a disfunzione della tiroide.

Quali sono sintomi spia?

Quando lamentiamo di avere pressione bassa lo facciamo perché avvertiamo alcuni sintomi poco specifici come stanchezza, vertigini, debolezza muscolare, mal di testa, un po' di nausea. Si tratta di disturbi fastidiosi che talvolta possono essere preludio di uno svenimento soprattutto se il calo pressorio è repentino.

Che cosa può indurre un calo di pressione?

Esistono diverse forme di ipotensione, una delle più comuni è quella definita ortostatica, in genere successiva al rapido passaggio dalla posizione sdraiata a quella in piedi. Nei giovani non è rara l’ipotensione post-prandiale che si presenta subito dopo aver ingerito alimenti, soprattutto se troppo velocemente. E’ comune nelle donne in età fertile, complici le fluttuazioni ormonali che avvengono durante il ciclo mestruale. Estrogeni e progesterone agiscono sui vasi sanguigni favorendone la dilatazione. Il fenomeno può essere ancora più marcato in gravidanza a causa da una parte della vasodilatazione legata alla maggiore produzione di progesterone e dall'altra nella fase terminale della “dolce attesa”, a fattori meccanici: il peso del bambino riduce il ritorno del sangue venoso al cuore. Anche alcuni farmaci per curare l'ipertensione possono talora causare un eccessivo calo pressorio, specie nel periodo estivo.

Cosa fare per ridurre il disagio?

In genere comunque è sufficiente modificare alcuni comportamenti e seguire alcune semplici indicazioni: per esempio nei mesi estivi può essere d'aiuto aumentare l’apporto di acqua e sali minerali nella dieta eventualmente con integratori specifici. Un consiglio sempre valido è quello di praticare una moderata attività fisica: durante l’esercizio la pressione aumenta e ciò permette all’organismo di abituarsi a variazioni pressorie. Molte persone equilibrano già con questo accorgimento la loro pressione sia a riposo sia durante lo sforzo.
Per le forme gravi di ipotensione esistono farmaci vasopressori.

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