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Lo stretching allunga la vita

E' risaputo che la forma fisica rappresenta un forte indicatore di sopravvivenza negli adulti.
Questo è indiscutibile per la capacità aerobica, comunemente definita cardiorespiratoria. La flessibilità è una delle componenti non aerobiche della forma fisica, come la forza muscolare e l'equilibrio, e può essere un predittore di mortalità.
E' la conclusione a cui sono giunti alcuni ricercatori che, per quasi 13 anni, hanno analizzato l'associazione tra flessibilità corporea e mortalità in 3.139 uomini e donne di età compresa tra 46 e 65 anni.
Lo studio, pubblicato su Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports, ha esaminato un indice di flessibilità che fornisce una misura complessiva dell'elasticità corporea di un individuo. L'indice valuta la massima escursione articolare passiva in 20 movimenti che coinvolgono 7 articolazioni: caviglia, ginocchio, anca, tronco, polso, gomito e spalla.
Gli individui con un indice più alto, indicativo di una maggiore flessibilità, hanno mostrato una probabilità di mortalità inferiore durante il periodo di follow-up. Questa relazione si è mantenuta significativa anche dopo aver corretto i dati per fattori come età, indice di massa corporea e stato di salute generale.

In particolare le donne hanno presentato in media un indice di flessibilità superiore del 35% agli uomini. Tuttavia, le donne con i punteggi di flessibilità più bassi avevano un rischio di morte fino a 5 volte maggiore rispetto a quelle con punteggi più alti, mentre per gli uomini il rischio risultava circa 2 volte superiore.

La flessibilità è importante perché significa:

  • minor rischio di infortunio, tra cui strappi e distorsioni
  • migliore equilibrio e postura prevenendo il rischio di cadute man mano che si avanza con l'età
  • migliori prestazioni atletiche
  • riduzione della tensione del dolore muscolare tipici della vita di oggi in cui passiamo troppo tempo seduti

Questi vantaggi si hanno perché la flessibilità permette alle articolazioni di muoversi nel loro arco di movimento fisiologico.
L'elasticità dipende in parte dalla genetica ancor più però dallo stile di vita serve un allenamento settimanale costante e continuativo per anni.
Dai 35-40 anni diventa fondamentale l'esercizio per mantenere flessibile il sistema muscolo scheletrico che altrimenti comincia a irrigidirsi.
Una perdita di elasticità anche in individui allenati è fisiologica, per alterazioni che rendono il meccanismo di ricambio cellulare più inefficiente, la riduzione però è più contenuta.

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