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Sindrome metabolica: cos'è e come evitarla

La sindrome metabolica è una condizione che mette in pericolo tutti gli organi e pertanto è importante sapere di cosa si tratta e cosa fare per evitarla.

Il girovita troppo largo è il primo e più importante indizio di una condizione patologica chiamata “sindrome metabolica” che raggruppa alcuni parametri medici fuori norma ed espone chi ne soffre a rischio di subire infarto, ictus, ma anche diversi tumori, tra cui quelli del seno, del pancreas e persino del cervello. La “pancetta” non determina necessariamente questa condizione ma è l'unico parametro visibile tra quelli distintivi della condizione. Per questo si parla di un “indizio” che deve far sospettare la presenza di un problema. La sindrome metabolica non è una patologia isolabile ma è costituita dall'insieme di cinque fattori sfavorevoli che, per arrivare alla diagnosi, sono misurabili:

· Circonferenza - vita maggiore di 102 cm per l'uomo e 88 cm per la donna

· pressione alta (più di 80 mm di mercurio per la minima e più di 130 per la massima)

· trigliceridi alti (più di 150 mg per decilitro)

· colesterolo HDL (buono) basso (meno di 40 mg per decilitro nell'uomo, meno di 50 nella donna)

· glicemia alta (più di 100 mg per decilitro)

La sindrome metabolica si ha quando sono presenti almeno tre tra queste cinque alterazioni del metabolismo.

Dopo una certa età sono comuni singolarmente ma potenzialmente esplosive quando compaiono tutte insieme. Ciascun fattore è già predisponente verso i rischi citati ma nella sindrome metabolica le componenti si sommano. La “pancetta” non è un problema che riguarda solo le donne di mezza età e nemmeno solo le persone in sovrappeso. Il girovita largo mostra come anche gli uomini e le persone magre ma con gambe sottili e pancia abbondante (i falsi magri) possano soffrire di questa sindrome. Proprio per questo l'indice di massa corporea che si usa comunemente per valutare il sovrappeso non basta per capire se si sia soggetti a rischio. Nemmeno pesarsi è sufficiente.

Quando sorge un sospetto dovuto alla misurazione della circonferenza dell’addome si possono chiedere al medico altre analisi. Il grasso viscerale non mette solo a rischio di ictus, infarti e tumori: provoca anche una modificazione nel metabolismo che porta un ulteriore accumulo di grassi e zuccheri. L'organo che ne risente maggiormente è il fegato che quando è avvolto da adipe può sviluppare la steatosi (il fegato grasso) che è l'espressione epatica della sindrome metabolica.
Invertire la tendenza è possibile prestando attenzione soprattutto all'alimentazione, all'attività fisica e allo stile di vita.

Il primo passo però è la diagnosi: non bisogna “fidarsi” troppo del proprio aspetto esteriore perché la sindrome metabolica non si manifesta con sintomi specifici e, a soffrirne, sono spesso persone che non ne hanno segnali.

 

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