Fare attività fisica in città inquinate può essere controproducente?
Se è vero che la sedentarietà provoca danni all’organismo con un aumento del rischio di tutte le malattie croniche non trasmissibili e un aggravio enorme di spese per il sistema sanitario, è altrettanto vero che l’inquinamento provoca notevoli danni alla salute e, quando si pratica attività sportiva all’aperto, l’aumento della frequenza respiratoria ed il maggior volume di gas inalati favoriscono una maggiore esposizione agli agenti inquinanti, specialmente per chi pratica sport come la corsa in cui gli scambi respiratori sono più elevati. Le particelle inquinanti, tra cui le polveri sottili, venendo a contatto con i polmoni possono favorire sia allergie che patologie infiammatorie più gravi.
Il consiglio è cercare di evitare i luoghi più inquinati nelle città e di spostarsi nel parchi urbani o meglio ancora in campagna o in collina dove l’aria è più respirabile. Se questo non è possibile, meglio scegliere, per fare sport all’aperto, i momenti in cui c’è meno traffico veicolare come le prime ore del mattino o la sera tardi, tenendo sotto controllo i livelli di inquinamento quotidiano che nelle città vengono diffusi costantemente sia online che attraverso app dedicate ed evitando i giorni in cui il tasso di smog è molto elevato. Nelle grandi città ed aree urbane particolarmente inquinate può valere la pena usare apposite maschere protettive filtranti che, attraverso una valvola, riducono l’entità delle polveri sottili che si respirano o altrimenti svolgere attività fisica in palestra.
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